Marchionne è sempre stato uno dei punti fermi di FCA ed in molti cominciano a chiedersi sino a quando il CEO manterrà il suo posto, considerando anche le molteplici cariche che lo coinvolgono, fra le quali spicca la presidenza della Ferrari. Vediamo dunque quali sono i principali meriti e demeriti acquisiti sino ad ora dal manager italiano, tenendo conto che dovrebbe mantenere le stesse cariche attuali almeno sino al 2019, come di recente dichiarato da John Elkan
Ovviamente Marchionne ha avuto il merito di risollevare il gruppo Fiat e di espanderlo anche oltreoceano, realizzando e consolidando un gruppo automobilistico sempre più forte sul mercato: Fiat vende piuttosto bene anche in America, grazie soprattutto alla piccola 500 che gli statunitensi considerano una vera e propria icona, così come la 4C, una delle Alfa più apprezzate degli ultimi anni. Altri meriti di Marchionne sono la quotazioni in borsa del marchio Ferrari e il rilancio di Alfa Romeo che non è ancora giudicabile, dal momento che la Giulia è arrivata sul mercato da troppo poco tempo.
A questo proposito, Alfa è chiamata al riscatto soprattutto in Europa, dove nelle vendite è stata di recente superata anche da marchio low cost Dacia: ci sarà però tempo per rifarsi vista la bellezza della nuova Giulia e i contenuti sportivi che riportano gli appassionati agli anni gloriosi di Alfa, senza dimenticare il nuovo SUV che dovrebbe debuttare a breve per coprire un altro importantissimo segmento di mercato, sinora lasciato vuoto dalla casa del Biscione.
Se vogliamo però trovare due note dolenti della gestione del gruppo FCA da parte di Marchionne possiamo parlare di Lancia e di Scuderia Ferrari: la prima, marchio storico e con un importante passato nei rally è stato letteralmente abbandonato a sé stesso, con la sola Ypsilon sul mercato italiano, ultimo baluardo di una casa automobilistica che verrà ricordata soprattutto per la Delta Integrale, la Stratos e la S4, auto di ben altra scorza rispetto alla city car attualmente sul mercato.
Riguardo alla Scuderia Ferrari, invece, si è peccati un po' troppo di presunzione ad inizio stagione, partendo con dichiarazioni ambiziose da parte di Marchionne (Mondiale possibile e competitività paria a quella delle Mercedes) salvo poi ritrovarsi con una monoposto alquanto...
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