FIAT 500X FORUM CLUB ITALIA

  1. Lancia Delta Integrale: fra mito e nostalgia
    La storia di un modello amatissimo e che molti rimpiangono: all'interno la storia le foto e le caratteristiche tecniche

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    Oggi non ci occupiamo di una novità automobilistica ma di un modello storico, per anni amatissimo, tanto da diventare un prodotto ambitissimo anche oltreoceano: stiamo parlando della gloriosissima Lancia Delta Integrale HF.
    Voi vi chiederete perchè fra tutte le auto sportive abbia scelto di dedicare un articolo proprio a questo modello e la risposta ve la fornisco immediatamente: è sempre stata la mia auto sportiva preferita, non una vera e propria supercar dal prezzo spropositato, ma un sogno che in futuro potrebbe realizzarsi, sebbene ormai auto di questo tipo siano meccanicamente molto delicate e abbiano prezzi in continua crescita, in quanto considerati modelli d'epoca. Non bisogna poi dimenticare la nostalgia che penso provino moltissimi appassionati nel vedere un marchio così glorioso come la Lancia, lasciato andare verso un triste destino, dettato da scelte sbagliate in sede di mercato: le linee dei modelli attualmente in vendita, infatti, sono molto particolari e votati esclusivamente al lusso, senza contare che negli ultimi cinque anni la gamma è rimasta praticamente invariata.

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    Detto questo cominciamo a parlare in maniera più dettagliata della Delta HF Integrale: è doveroso subito fare un distinguo fra la versione da competizione e quella stradale, di cui ci occuperemo in questo articolo, che si presenta un po' meno estrema di quella da rally, ma comunque in grado di regalare emozioni forti agli appassionati.
    La Lancia Delta HF debutta sul mercato nel 1983: essa non era dotata inizialmente di trazione integrale ma era comunque in grado di offrire ottime prestazioni, grazie al propulsore 1.6 quattro cilindri turbo da 130 Cv, abbinato ad un cambio manuale a cinque rapporti e a impianto frenante maggiorato.

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    La versione 4WD, antenata della famosissima Integrale 8V, debuttò tre anni dopo, ossia nel 1986, quando, pur mantenendo elementi in comune con la HF a trazione anteriore che rimaneva in commercio, si pensò di modificare anche la cilindrata: la nuova Lancia era infatti dotata di motore quattro cilindri 2.0, in grado di erogare una potenza massima di 165 Cv, abbinato alla trazione integrale permanente e al cambio manuale a cinque rapporti. La trazione integrale era gestita da un differenziale centrale, in grado di ripartire la coppia per un 56 % sull'asse anteriore e il rimanente 44% sull'asse posteriore, e da un differenziale posteriore Torsen, capace di fornire il massimo della trazione compatibile con l'ade...

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    Last Post by Shpalman il 11 April 2016
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  2. Il crollo del Biscione!!
    Alfa fa registrare perdite del 5% nel 2015 nonostante la netta crescita del mercato dell'auto. Italia unico paese trainante e gamma poco aggiornata le principali cause della crisi

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    I mesi passano ma la tanto pubblicizzata ripresa del marchio Alfa sembra parecchio lontano: la casa italiana ha fatto registrare pessime vendite nel corso del 2015 e i dati ormai appaiono tutt'altro che confortanti, complici anche i ritardi che hanno coinvolto la Giulia, modello di punta, il cui obiettivo era proprio quello di rilanciare la casa del Biscione.

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    Alfa si mantiene a galla solamente in Italia, dove fa registrare una crescita nelle vendite della Giulietta (+17%), pur dovendo subire lo smacco di vedersi superata da un modello tedesco come la Golf. Sempre nel nostro paese crolla la Mito che, complice i restyling di Mini e A1 risulta un modello ormai obsoleto sia nelle design che nelle dotazioni di serie. Ormai purtroppo il mercato italiano rappresenta quasi il 50% delle vendite complessive mondiali, considerando che in Italia sono state immatricolate 30.500 unità, contro le circa 64.000 vendute complessivamente.

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    Restando in Europa, Alfa ha venduto nel complesso circa 58.000 unità, rappresentando così quasi il 90% delle vendite, sebbene il calo sia stato sensibile: in Francia si è scesi di oltre il 15%, in Inghilterra del 8% e in Ungheria e Norvegia si è andati addirittura oltre il 40% di immatricolazioni in meno. E' vero che in alcune nazioni come Austria e Slovenia il marchio del Biscione è in crescita (+19%) ma la perdita complessiva a livello mondiale del 4%, quando il mercato dell'auto è in netta ripresa deve fare riflettere i vertici della casa italiana.

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    Andando oltreoceano, Alfa si salva grazie alla sportiva 4C, vettura molto apprezzata che ha rappresentato oltre il 75% delle vendite totali negli USA, sebbene il marchio italiano sia considerato ancora un brand di nicchia. Inoltre il fatto che, nonostante ciò, gli Stati Uniti rappresentino il terzo mercato mondiale per Alfa deve far riflettere parecchio, soprattutto considerando che al secondo posto si piazza il continente asiatico, nel quale però si è registrata una perdita del 25% rispetto al 2014.

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    Last Post by nikooc il 25 Feb. 2016
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  3. Audi acquisisce ufficialmente da FCA le sigle Q2 e Q4!!
    La casa tedesca ha scambiato alla pari con Fiat le sigle per avere a disposizione tutte le denominazioni da Q1 a Q9 per i prossimi SUV della gamma

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    Già era nell'aria con il lancio della nuova Audi Q2 ma ora è ufficiale: Audi ha trovato l'accordo con il gruppo FCA per i diritti sulle sigle, così da avere a disposizione l'intero range da Q1 a Q9 per denominare i futuri SUV della casa di Ingolstadt, sebbene non siano stati resi noti i dettagli dell'accordo.

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    Quel che è certo è che entro il 2020 Audi potrebbe lanciare sul mercato una gamma di ben nove SUV, considerando che questo segmento è uno di quelli più redditizi per la casa tedesca, complice anche la disponibilità di quello splendido gioiello di tecnologia chiamato trazione integrale quattro. Già quest'anno è attesa sul mercato la nuova Q2, SUV premium base di gamma, il cui nome è stato reso noto solo dopo l'accordo col gruppo FCA, mentre, per gli altri modelli, a parte il restyling del Q5, che vedremo sempre nel 2016, si dovrà aspettare qualche anno.

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    Probabilmente già nel 2017 dovrebbe arrivare la Q6, una sorta di SUV coupè con chiara impostazione sportiva ed alimentazione prettamente ibrida ed elettrica, mentre per le eventuali Q8 e Q9 non si hanno notizie, sintomo del fatto che sono modelli nei piani di Audi ma senza una identità ben definita.

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    Come detto l'accordo con FCA non è stato spiegato nei dettagli ma sembra che non ci sia stata nessuna movimentazione di denaro, vale a dire che Audi ha scambiato alla pari alcune sue tecnologie o denominazioni con le sigle detenute da FCA. Proprio lo stesso gruppo di cui fa parte anche Fiat non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito a quale fosse la tecnologia o la denominazione acquisita per cedere in cambio ad Audi il pacchetto di sigle Q2 e Q4, mentre Rupert Stadler, CEO di Audi, si è detto entusiasta per il buon esito dell'operazione, considerando che già aveva provato ad imbastirla qualche anno fa ricevendo in risposta un netto rifiuto da parte del CEO di FCA Sergio Marchionne.

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    Dunque non ci resta che aspettare per vedere quale sarà il vantaggio avuto in cambio da Fiat e soprattutto per capire come si evolverà la gamma SUV Audi, ora che non ha più nessun ostacolo per quanto concerne la denominazione dei suoi modelli. Pare comunque chiaro che nei prossimi anni la casa tedesca punterà molto sulle alimentazioni alternative come ibrido od ele...

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    Last Post by goosecat il 29 Jan. 2016
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  4. Guida senza patente: depenalizzazione o necessità di fare cassa!?
    Il nuovo documento previsto dal governo Renzi prevede sanzioni più blande per chi viene sorpreso alla guida senza patente. Ma è realmente così?

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    A volte vengono approvate leggi troppo rigide, altre volte vengono depenalizzati reati senza dubbio molto gravi per i quali non si andrà più in galera o saranno ridotti gli importi delle contravvenzioni. Ad esempio da un lato la vicina approvazione del reato di omicidio stradale, dall'altra, ed è questa la notizia di questi giorni, la depenalizzazione del reato di guida senza patente.

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    Dunque chi verrà sorpreso al volante senza avere mai conseguito il documento di guida non rischia più la reclusione (nei casi più gravi) ma solamente una multa molto salata, come previsto dal nuovo decreto sulle depenalizzazioni di svariati reati minori, voluto dal Governo Renzi. In sintesi per chi viene sorpreso al volante senza patente è prevista una sanzione di 5.000 euro, che in caso di particolari aggravanti potrà arrivare sino ad un massimo di 30.000 euro.

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    In realtà si tratta di una falsa depenalizzazione poiché sino a pochi giorni fa senza aggravanti era prevista una sanzione di circa 2.200 euro (fino ad un massimo di oltre 9.000 euro), mentre ora l'importo è stato fissato per tutti a quota 5.000 (a meno di contemporaneità con reati più gravi), oltre il doppio di quanto inizialmente richiesto agli automobilisti privi di documento di guida. Paradossalmente però questi soldi saranno difficilissimi da riscuotere, dal momento che la maggior parte dei guidatori privi di patente sono extracomunitari o comunque nulla tenenti e dunque non in grado di saldare la multa.

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    Infine si ricorda che questo provvedimento vale solamente per tutti coloro che non hanno mai conseguito il documento di guida: chi, invece, viene sorpreso senza patente, pur avendola conseguita può appellarsi all'articolo 180 del Codice della Strada, che prevede una multa di 40 euro e la necessità di recarsi entro 24 ore al più vicino posto di Polizia per mostrare il documento di guida originale.

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    Dunque questa depenalizzazione del reato di guida senza patente sembra più che altro un modo per fare cassa, innalzando gli importi delle sanzioni per tutti coloro che commettono questa infrazione, sebbene, come già detto, i colpevoli siano spesso nullatenenti e quindi questo inasprimento delle contravvenzioni potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, senza garantir...

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    Last Post by Alerix il 25 Jan. 2016
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  5. Ecco il nuovo capo design di Volkswagen: prende il posto di De Silva
    Si chiama Michael Mauer ed ha un passato in Porsche come l'attuale CEO del gruppo Matthias Muller

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    Come già anticipato in un precedente articolo Walter de Silva ha abbandonato il suo ruolo di capo del design di Volkswagen a fine novembre, dopo aver realizzato diversi capolavori, fra i quali spiccano l'Audi A5 e la celeberrima calandra single frame, che ha contraddistinto le vetture dei Quattro Anelli per oltre un decennio. Ora però trapela il nome del sostituto di de Silva, chiamato al difficile compito di non farlo rimpiangere: si tratta Michael Mauer, sino ad oggi capo design di Porsche, marchio anch'esso nell'orbita di Volkswagen.

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    A quanto pare a Wolfsburg hanno molta fiducia nei manager e negli ingegneri provenienti dalla casa di Stoccarda, considerando che le chiavi del gruppo, dopo lo scandalo diesel-gate, sono stati affidate a Matthias Muller, ex CEO di Porsche, e ora anche per il design si è deciso di affidarsi nuovamente ad un personaggio della scuola di Stoccarda. Mauer, 53 anni, continuerà a mantenere anche il ruolo di capo designer di Porsche, assumendo però la medesima carica anche nel gruppo tedesco, a partire dal primo trimestre del 2016.

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    Mauer è già da più di undici anni a capo del design della casa di Stoccarda e dalla sua mano sono nate vetture di grande successo, come la nuova 911, la Macan, la 918 Spyder e soprattutto la Cayenne del 2007, vero e proprio punto di svolta per Porsche, con l'entrata nel segmento dei SUV ad alte prestazioni (fra le prime case al mondo a costruirli). Non solo, Mauer ha lavorato, prima del 2004, pure in Saab, GM e soprattutto Mercedes, dove dalla sua matita sono nate vere e proprie icone come la SLK e la Classe A prima serie.

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    Dunque non ci resta che attendere per vedere gli effetti del nuovo corso del design sulle vetture del gruppo Volkswagen: probabile che si strizzi sempre più l'occhio verso la sportività e l'eleganza, con la concreta possibilità di linee abbastanza simili fra Porsche e gli altri veicoli del gruppo. Indubbiamente Mauer dovrà comu...

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    Last Post by goosecat il 24 Jan. 2016
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  6. Alfa Romeo: ecco le ipotesi più probabili per il ritorno alle competizioni!!
    Marchionne ha dichiarato che la casa del Biscione è pronta al ritorno alle corse: vediamo quali sono le competizioni più papabili per il debutto

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    Marchionne stavolta ha sorpreso tutti affermando ufficialmente che Alfa Romeo è pronta a rientrare nel mondo delle corse, settore dove per anni ha dominato, prima in F1 nei primi anni '50 poi nel Mondiale turismo a cavallo degli anni '90, sino alla crisi degli anni Duemila, che ha tolto definitivamente il marchio del Biscione dalle competizioni. Ora però il vento sembra essere cambiato e dopo il rilancio atteso nei prossimi anni si parla sempre più insistentemente di un ritorno nel mondo delle corse che contano.

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    Marchionne non ha specificato in qualche settore vedremo gareggiare le Alfa Romeo: per i più appassionati si sogna il ritorno in F1, che manca dagli anni'60 ma questa ipotesi pare piuttosto improbabile, considerando il grande sforzo economico richiesto e lo scontro fratricida con Ferrari (che peraltro mostra sulle fiancate proprio il simbolo del Biscione), sebbene da Maranello possano fornire i motori e lasciare ad Alfa la costruzione del telaio. Altra possibilità è invece quella della costruzione di power unit per team già presenti nel circus, come ad esempio la Toro Rosso, già in orbita Ferrari da molto tempo e magari interessata a propulsori italiani in grado di offrire buone prestazioni ma ad un prezzo inferiore rispetto a quelli offerti attualmente dal Cavallino.

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    Altra interessante possibilità sarebbe quella di vedere il marchio di Biscione in competizioni diverse dalla F1, come ad esempio la 24 ore di Le Mans, gara storica che, in caso di vittoria, potrebbe rappresentare un ottima rampa di lancio in termini di pubblicità per l'intera gamma Alfa, un po' come successo ultimamente per Audi. Inoltre in questo settore la casa italiana potrebbe rivaleggiare direttamente con le case tedesche, concorrenti pure nel mercato automobilistico quotidiano, come ad esempio Audi e Porsche così in caso di risultati positivi, questi andrebbero indirettamente a screditare le rivali.

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    Infine l'ultima ipotesi, che è anche quella più probabile, secondo quanto si è saputo da persone vicine a Marchionne: Alfa potrebbe entrare in competizioni americane, così da aumentare la pubblicità oltreoceano, dimostrando, di fatto, di non avere nulla da invidiare ai marchi storici a Stelle e Strisce, sebbene in ogni caso l'investimento in termini di budget sarebbe anche in questo caso abbastanza elevato.

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    Last Post by Alerix il 21 Jan. 2016
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  7. La disfida del parabrezza: spray contro raschietto chi vincerà!?
    Analizziamo le due principali tecniche per sghiacciare il vetro dell'auto: quale sarà il migliore?

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    Oggi ci occupiamo di un argomento molto dibattuto in un periodo come questo, che fa da anticamera alla stagione invernale, ossia quali sono le tecniche ideali per sghiacciare il parabrezza. Ovviamente questo autunno è stato particolarmente mite e gradevole ma le gelate notturne sono dietro l'angolo e la discussione fra gli automobilisti ogni anno è sempre la stessa: meglio il classico raschia-ghiaccio o gli spray di ultima generazione?

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    La domanda non ha una vera e propria risposta, poiché ognuno dei due metodi presenta i propri vantaggi e svantaggi, che andremo ora a esaminare brevemente. Partendo dal classico raschietto, è innanzitutto consigliabile comprarne uno dotato di superficie gommata da un lato e dentata dall'altra, così che, in caso di uno strato di ghiaccio leggero, non si rischi di graffiare irrimediabilmente il parabrezza. Inoltre il raschietto è sicuramente più economico dello spray ma ha lo svantaggio di essere più faticoso da usare, costringendo l'automobilista a un piccolo sforzo, tutt'altro che piacevole, soprattutto al freddo e di prima mattina.

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    Lo spray, invece, è un mix di sostanze chimiche che nebulizzate sul vetro consente di sciogliere istantaneamente il ghiaccio, senza bisogno di faticare per eliminare lo strato congelato sul parabrezza. Anche questa tecnica però presenta alcuni svantaggi, fra i quali la possibilità che lo spray lasci residui o aloni sul vetro e, elemento non di secondo piano, il costo, molto più elevato rispetto ai raschietti. Tale costo, poi, deve essere spesso ripetuto poiché le bombolette hanno una capienza limitata, senza scordare che il guidatore deve ricordarsi di averlo sempre con sé al momento giusto.

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    Dunque abbiamo esaminato i due metodi più comuni, anche se alcuni automobilisti preferiscono adottar...

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    Last Post by giocamagiu il 2 Dec. 2015
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  8. Se Volkswagen piange.....Alfa non ride!!
    La casa italiana è alle prese con forti ritardi nella produzione, basti pensare che ancora si sa pochissimo sulla nuova Giulia, presentata ormai cinque mesi fa

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    Come dice un vecchio detto “Se Atene piange, Sparta non ride” e in questo caso si addice perfettamente alla situazione Volkswagen e Alfa Romeo: se infatti il gruppo tedesco è coinvolto in uno dei più grandi scandali della sua storia, il celeberrimo diesel-gate, la casa italiana deve affrontare le difficoltà legate al lancio della nuova Alfa Romeo Giulia, annunciata in pompa magna a fine giugno ed ora sparita dai radar.

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    Ma andiamo con ordine: la Giulia Quadrifoglio Verde è stata presentata ufficialmente il 24 giugno ad Arese ed è stata annunciata come la vettura del rilancio per il marchio del Biscione, la cui gamma è praticamente ferma da circa cinque anni. La Quadrifoglio Verde però si configura come una sportiva vera e propria con un motore da oltre 500 Cv e un prezzo di partenza, vicino ai 95.000 euro, insomma non proprio alla portata di tutti.


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    Bene, sono passati quasi sei mesi e delle altre versioni della Giulia non si sa ancora praticamente nulla: motorizzazioni e allestimenti restano un mistero, per non parlare del design che dovrebbe differire in maniera abbastanza deciso, rispetto alla sportivissima Quadrifoglio Verde. In Alfa giurano che tutti questi dati dovrebbero essere svelati a breve, sebbene la commercializzazione non sia attesa prima di metà 2016, circa sei mesi dopo rispetto a quanto previsto inizialmente.

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    Inoltre, come conseguenza di ciò, anche il SUV Alfa previsto per giugno 2016 dovrebbe arrivare sul mercato non prima del 2017, comportando così uno slittamento in avanti di sei mesi per l'intera gamma. Marchionne, in proposito, ha parlato di alcune debolezze legate al mercato cinese che vanno quanto prima colmate, sebbene, a questo punto, sembri probabile che i nuovi modelli Alfa vengano commercializzati solamente in Europa e in America ma non in Medio Oriente.

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    La casa del Biscione vorrebbe raggiungere per la Giulia un numero di unità annue vendute pari a circa 400.000 unità, progetto assai ambizioso, che, con questo ritardo, non parte certamente nel migliore dei modi, considerando pure che, secondo le analisi di mercato, un obiettivo reale sarebbe quello di 230.000 unità annue.
    Si ricorda infine che il piano di Alfa prevede di investire complessivamente circa 5 miliardi di euro, portando al restyling di gran parte della gamma: nei prossimi mesi dov...

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    Last Post by goosecat2014 il 16 Nov. 2015
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  9. De Silva shock: gruppo Volkswagen addio!!
    Il celeberrimo designer, fautore di vetture come la A5 e della famosissima calandra single frame abbandonerà ogni incarico nel gruppo VW entro fine novembre

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    Oggi commentiamo un vero e proprio fulmine a ciel sereno, ossia la notizia, anticipata in esclusiva dalla testata Auto&Design, secondo la quale il celeberrimo ingegnere Walter de Silva sarebbe pronto a lasciare il gruppo Volkswagen e qualsiasi azienda ad esso affiliata, dopo una carriera di oltre 40 anni nel mondo dei motori.

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    De Silva è stato protagonista di gran parte dei successi del gruppo tedesco, in particolare vale la pena di ricordare l'Audi A5, da lui stesso considerata come la più bella vettura progettata nel corso di questi 40 anni di carriera e la calandra single frame, disegnata per la prima volta su un'Audi A6 ne lontano 2003 e divenuto poi uno degli stilemi principali della casa di Ingolstadt. Inoltre il celeberrimo ingegnere italiano ha dichiarato che abbandonerà pure l'incarico di presidente presso l'Italdesign Giugiaro, carica ottenuta soprattutto grazie alla sua abilità di designer e alla sua fama.

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    Probabilmente un suo abbandono del gruppo era nell'aria ma lo si attendeva non prima di febbraio, mese del suo 65° compleanno: probabile che tutta la vicenda dieselgate lo abbia convinto a fare retromarcia qualche mese prima del previsto. Secondo le fonti già citate in precedenza De Silva dovrebbe abbandonare i suoi incarichi entro il 30 novembre, mentre non si profilano all'orizzonte, almeno per il momento, collaborazioni con altre case automobilistiche.

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    Dunque l'abbandono di De Silva rappresenta un altro macigno pesante per il gruppo Volkswagen che, oltre al dieselgate, deve pensare pure a come rimpiazzare uno dei più grandi designer automobilistici degli ultimi anni, senza dimenticare che De Silva ha contribuito alla crescita dell'intero gruppo, progettando Audi, Volkswagen e Seat, con risultati sempre strepitosi. Insomma uno dei periodi più neri per la storia di Volkswagen pare essere destinato a continuare ancora, vedremo nei prossimi mesi con quali conseguenze.

    Mikyriproduzione riservata
    Last Post by goosecat il 15 Nov. 2015
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  10. Omicidio stradale: pronto il disegno di legge definitivo!!
    Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore entro l'anno: all'interno tutte le novità

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    L'articolo di oggi tratta di un argomento già molto dibattuto sul nostro blog, ossia il reato di omicidio stradale, provvedimento quanto mai necessario dopo che anche nelle scorse settimane si è assistito a parecchi incidenti mortali, dettati dall'abuso di alcol e droghe. Sinora tale reato era stato più volte nominato ma non si era mai realmente studiato un provvedimento di legge in proposito: forse qualcosa sta finalmente cambiando, considerando che individui responsabili della morte di ragazzi ventenni l'hanno passata liscia per anni, senza scontare nemmeno un giorno di galera.

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    La camera ha dunque approvato il nuovo disegno di legge per il reato di omicidio stradale, con ben 276 voti favorevoli: tale provvedimento prevede per coloro che uccidono mentre guidano sotto l'effetto di alcol o di sostanze stupefacenti una pena minima di cinque anni sino ad arrivare ad un massimo di addirittura 18 anni nelle circostanze più gravi. Ma non solo, tale provvedimento si applica pure nel caso di superamento eccessivo e conclamato dei limiti di velocità, passaggio con semaforo rosso, circolazione contromano e persino sorpasso in prossimità di strisce pedonali o con linea continua, sebbene non venga però presa in considerazione la guida al cellulare, una delle cause di incidente mortale più diffuse, secondo quanto riportato dalla Polizia Stradale.

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    Inoltre è stata eliminata la clausola che prevede l'intervento obbligatorio di ingegneri per la ricostruzione degli incidenti stradali, mentre rimane attiva l'ipotesi che si era prospettata qualche mese fa, ossia l'ergastolo della patente, sebbene non si tratti di un vero e proprio divieto di guida perpetuo ma di una revoca del documento di guida sino ad un massimo di trent'anni, in caso di omicidio plurimo con fuga. Ovviamente la patente viene revocata perciò trascorso il tempo previsto il guidatore dovrà ripetere sia l'esame teorico che quello pratico se vorrà conseguirla nuovamente.

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    Positivi i commenti sia dei membri del Governo, che giudicano ora il testo coerente e pronto per essere inviato al Senato, sia del capo dell'Asaps Giordano Biserni, che da anni si batte per l'...

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    Last Post by suocera 592 il 9 Nov. 2015
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